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martedì 21 gennaio 2014

Mekong in slowboat

18gen14 (13:45)
La partenza era prevista per le 11:00 ma l'imbarcazione si stacca dal molo appena 1 ora e mezza dopo. Non è un problema del "modo vivendi" laotiano ma di un gruppo nutrito di turisti belli impacchettati che arriva in ritardo e anche se non ci sono più sedili disponibili, vengono stivati in fondo alla barca su panche di legno insieme a dei contadini laotiani e alle loro mercanzie, ma molti di loro erano stati previdenti, si sono comprati un cuscino per salvarsi il culetto!  C'è pure chi ha deciso di fare Thailandia-Cambogia-Vietnam e Laos in bici, fantastico!!! È pensare che quando con i miei amichetti bikers ci facciamo la nostra settimana in bici per l'Europa gli altri ci vedono come degli "iron men".







A fargli compagnia ci pensa un roboante motore che al termine della traversata avrà sicuramente fatto qualche vittima tra i timpani dei Falangs!



Leggendo i vari racconti di viaggio, tutti parlavano di una corsa ai "mejo posti" per evitare di distruggere le chiappe sulle panche di legno, per cui il consiglio era di andare alle 8:00 al molo, comprare il biglietto (non numerato) e attendere la partenza in coda davanti all'imbarco. Da pazzi! Prima si fa colazione alla caffetteria  poi con calma si arriva al molo, alle 9:30 ho preso il posto n. 22 su circa 70!  I sedili sono recuperati da qualche bus in disuso poggiati sul tavolato dello scavo senza fissaggio, ma sono comodissimi e permettono di godersi il passaggio sul Mekong senza mettere a dura prova il vostro lato B. Un consiglio, non fate come me che ho portato solo il Kway per gli spruzzi, portate i anche una felpa con il cappuccio, non guasta!


19gen14
Ripartiamo da Pak Beng in perfetto orario 9:30 con un'altra barca, sembra un po' più curata, tanto che ci fanno togliere le scarpe.... qui sopra si cammina solo scalzi. Pensiero....e per entrare in bagno? Tranquilli è previsto un servizio di ciabattina gommata!!!! 



Oggi mi sono attrezzato: felpa, contro felpa con cappuccio, Kwai e pantalone lungo, ieri dopo che è andato via il sole sono state 2 ore d'inferno: un freddo cane e spruzzi d'acqua a go-go tanto da cercare un po' di riparo dietro lo zainetto, arrivati verso le 18:00 sono stato uno dei primi a saltare giù dalla barca e volare verso la prima Guesthause disponibile per una lunga doccia calda. Ecco questa é una dritta importante, quando arrivate al molo date un'occhiata se le altre barche sono già arrivate prima della vostra, se é così vi dovete muovere in fretta per una guesthouse se non volete rischiare di finire nella peggiore! Oggi sono previste 8 ore di navigazione per arrivare a Luang Prabang dove penso di fermarmi almeno 2 notti. 



Luang Prabang (22:07)  
Il commento alla fine della di questi due giorni è che forse uno era sufficiente ossia considerando che il Mekong non è stretto come fiume, durante la navigazione si rimane lontani dalle sponde e pertanto non si riesce a vedere benissimo le persone e soprattutto la vita dei villaggi, eccezione fatta quando la barca attracca a qualche molo improvvisato dove salgono o scendono mercanzie e gente locale, qui tengono banco soprattutto i bambini con i loro sorrisi semplici e spontanei. 













Se dovete scegliere di fare solo una tratta optate per quest'ultima in quanto il fiume é un po' più stretto e il paesaggio é più movimentato. Siamo arrivati poco prima delle 17:00 per cui poco più di 7 ore di navigazione, ma prima di capirlo c'è stata un po' di esitazione generale, partendo dal presupposto che Luang Prabang è la seconda città del Laos nonché patrimonio dell'Unesco, ci si aspettava di arrivare almeno a uno straccio di molo, invece il capitano punta dritto sulla riva, butta una cima su un burrone di sabbia  e ci invita a sloggiare attraverso una tremolante passerella. Stiamo a 10 kilometri di tuk-tuk dal centro! La sensazione é quella che pure i conducenti di queste simpaticissime Apette.... hanno famiglia! 









La cena di stasera al night-market di Luang Prabang smentisce le considerazioni fatte riguardo allo street-food laotiano, non solo c'è possibilità di sedersi a mangiare sui tavoli messi a disposizione dei commensali ma le bancarelle offrono un simpatico e gustoso buffet a 15.000 kil (poco più di 1€) a parte Beerlao, pesce grigliato, carne e ...peperoncino. Lo stomaco ringrazia! 









4 commenti:

  1. Stai scrivendo un racconto bellissimo! Finito questo non ci lasciare..... Chissà quanti altri viaggi ci puoi raccontare! Un abbraccio.

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  2. È come essere li...e pure gratis. Continua con questa avventura e questi bei racconti.

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  3. Veramente, sembra di essere li con te, racconti di viaggio bellissimi !!!

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  4. Martina ti segue sempre e si emoziona con i tuoi racconti di viaggio.ciao!

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